
Lavorare l’8° ed il 9° Passo
Di “Barefoot” Bill L.
Ottavo Passo. Abbiamo fatto un elenco di tutte le persone che avevamo danneggiato e siamo diventati disposti a fare ammenda nei confronti di tutti loro.
Una cosa che potresti non aver notato dell’Ottavo Passo è che la parola TUTTI è menzionata due volte.
A questo punto del nostro lavoro, dovremo tornare agli inventari del Quarto Passo. Dalle liste di nomi nei nostri inventari, possiamo compilare la lista delle ammende dell’Ottavo Passo. Esaminiamo i nostri fogli per individuare le persone che abbiamo danneggiato con il nostro comportamento e a cui dobbiamo ammenda. A pagina 75, nel secondo paragrafo, il Grande Libro afferma:
“Ora abbiamo bisogno di più azione, senza la quale scopriamo che ‘la fede senza le opere è morta’. Esaminiamo l’Ottavo e il Nono Passo. Abbiamo un elenco di TUTTE le persone che abbiamo danneggiato e a cui siamo disposti a riparare. Lo abbiamo fatto quando abbiamo fatto l’inventario. Ci siamo sottoposti a un drastico esame di noi stessi. ORA usciamo verso i nostri simili e ripariamo i danni causati in passato. (Quindi NON stiamo uscendo per sistemare le relazioni. Usciamo per riparare i danni fatti, per rimediare ai torti che abbiamo commesso. Il libro continua.) Tentiamo di spazzare via le macerie accumulate dai NOSTRI sforzi di vivere di volontà egoica e di dirigere lo spettacolo da soli. Se non abbiamo la volontà di farlo, chiediamo finché non arriva. (Anche qui una piccola preghiera per quando NON siamo disposti a fare un’ammenda. Proprio come nel Sesto Passo, se non siamo disposti, preghiamo per ottenere la disponibilità finché non arriva. Il libro continua.) Ricorda che all’inizio era stato concordato che saremmo andati FINO IN FONDO per la vittoria sull’alcol.”
Facciamo una lista separata di nomi, anche se sono già elencati nei nostri inventari. Avere una lista separata ci permette di vedere più chiaramente le persone a cui andremo per fare le nostre ammende.
I Dodici Passi e Dodici Tradizioni suggeriscono di raddoppiare gli sforzi fatti durante la stesura dell’inventario quando compiliamo la lista dell’Ottavo Passo. A pagina 77 del libro, Bill scrive:
“Ogni membro degli A.A. ha scoperto di poter fare POCHI progressi in questa nuova avventura di vita finché PRIMA non torna indietro e REALMENTE fa un’analisi accurata e spietata delle macerie umane che ha lasciato dietro di sé. In parte, l’ha già fatto durante l’inventario morale, ma ora è arrivato il momento in cui dovrebbe RADDOPPIARE gli sforzi per vedere quante persone ha ferito e in che modo.”
Oltre alla lista dei nomi di quelli a cui dobbiamo riparazione, c’è una seconda parte di questo passo che non vogliamo trascurare. Con alcune persone saremo disposti ad agire subito. Con altre, dovremo pregare per ottenere la disponibilità. Il libro suggerisce di pregare ogni giorno per la volontà finché non arriva. Nel frattempo, possiamo iniziare a fare le ammende per cui siamo GIÀ disposti. Abbiamo scoperto che quando iniziamo il processo di riparazione mentre preghiamo per la disponibilità di affrontare quelle che sembrano più difficili, diventiamo ANCHE disposti a fare ammende che non avremmo mai pensato di poter affrontare. Diventiamo più disponibili quando iniziamo a vedere i risultati delle altre ammende.
Quando si compila la lista dell’Ottavo Passo, a volte si suggerisce di dividere i nomi in due categorie: ammende che sono disposto a fare ORA e ammende che NON sono disposto a fare ora. Inoltre, la parola “ammenda” ha un secondo significato oltre a “rimediare a un torto”. Emendare un documento significa modificarlo in modo permanente. Quindi, nel fare le riparazioni, non solo dobbiamo “sistemare tutte queste cose nel miglior modo possibile”, ma dobbiamo ANCHE cambiare e smettere di ripetere il comportamento che ha causato il danno. Non puoi fare ammenda per cose che continui a fare. Non possiamo chiamarlo VECCHIO comportamento se lo stiamo ANCORA facendo. Dobbiamo abbandonare la vecchia abitudine di scusarci per qualcosa e poi rifarla. Le nostre azioni cambiate parleranno più forte delle nostre parole.
L’Ottavo Passo è una parte importante del tuo percorso di recupero. Sposta l’attenzione dall’introspezione al riparare le tue relazioni con gli altri. In questo passo, ti viene chiesto di “fare una lista di tutte le persone che avevamo danneggiato e di diventare disposti a fare ammenda verso di loro”.
Questo passo si costruisce direttamente sulle fondamenta gettate dall’inventario morale del Quarto Passo. Mentre il Quarto Passo ti ha aiutato a identificare schemi comportamentali e difetti del carattere, l’Ottavo Passo trasforma queste intuizioni in azioni concrete per guarire le relazioni danneggiate durante la dipendenza attiva.
I due componenti dell’Ottavo Passo
Il processo coinvolge due elementi distinti:
- Creare una lista completa delle persone colpite dalle tue azioni
- Sviluppare la volontà di fare ammenda a ciascuna persona in quella lista
Chi dovrebbe essere nella tua lista?
La tua lista potrebbe includere:
- Membri della famiglia
- Amici
- Datori di lavoro
- Colleghi
- Estranei colpiti dalle tue azioni
- Te stesso
L’importanza della disponibilità
L’aspetto della disponibilità è tanto importante quanto la lista stessa. Non devi sentirti pronto a fare ammenda immediatamente: l’obiettivo è aprirti alla possibilità di riconciliazione.
L’Ottavo Passo funge da ponte tra la comprensione delle tue azioni passate e l’assunzione di responsabilità. Questa fase di preparazione getta le basi per il Nono Passo, in cui attivamente farai ammenda a coloro che hai ferito.
Il processo delle riparazioni
Fare ammenda è una parte significativa del recupero e richiede riflessione attenta e un esame approfondito di sé. Inizia creando la tua lista di riparazioni, che include ogni persona danneggiata dalla tua dipendenza: familiari, amici, colleghi e persino estranei. La lista dovrebbe comprendere sia danni diretti (fisici o emotivi) che indiretti (problemi finanziari, promesse non mantenute, obblighi mancati).
Ecco un approccio strutturato per compilare la tua lista:
- Scrivi i nomi — Includi tutti, indipendentemente dall’attuale rapporto
- Documenta episodi specifici — Annota le situazioni esatte in cui le tue azioni hanno causato danno
- Identifica il tipo di danno — Fisico, emotivo, finanziario o altre forme
- Considera gli effetti a catena — Guarda oltre l’impatto immediato alle conseguenze a lungo termine
Il tuo sponsor può aiutarti a identificare punti ciechi nella lista. Molte persone in recupero scoprono di aver causato danni in modi che non avevano riconosciuto durante la dipendenza attiva. Questo processo richiede onestà spietata con te stesso.
La preparazione emotiva gioca un ruolo cruciale nel fare ammenda efficacemente. Devi:
- Accettare piena responsabilità per le azioni passate
- Abbandonare atteggiamenti difensivi
- Essere pronto ad affrontare emozioni difficili
- Mantenere la sobrietà durante il processo
- Restare impegnato nel cambiamento
È importante ricordare che fare la lista non significa agire immediatamente. Questo passo si concentra sul diventare disposti a fare ammenda: le riparazioni vere e proprie arriveranno nel Nono Passo.
Categorie delle riparazioni
Quando affronti l’Ottavo Passo, incontrerai diversi tipi di riparazioni che richiedono strategie e considerazioni specifiche. Comprendere queste categorie ti aiuta a strutturare il tuo percorso di recupero.
- Riparazioni immediate
Sono quelle che puoi fare subito, coinvolgendo persone con cui puoi entrare in contatto direttamente:
- Conversazioni faccia a faccia con persone che puoi avvicinare in sicurezza
- Restituzioni finanziarie per danni economici
- Risoluzione di conflitti o incomprensioni recenti
- Riparazioni parziali
In alcuni casi, potresti non essere in grado di ripristinare completamente una situazione o una relazione:
- Situazioni in cui un ripristino totale è impossibile
- Casi che richiedono una ricostruzione graduale della fiducia
- Circostanze in cui una rivelazione completa potrebbe causare ulteriori danni
- Riparazioni future
Si concentrano su cambiamenti a lungo termine e azioni che dimostrano il tuo impegno nel recupero:
- Cambiamenti comportamentali duraturi
- Azioni costanti che mostrano crescita
- “Riparazioni vissute” attraverso una sobrietà mantenuta nel tempo
Il tuo sponsor può aiutarti a categorizzare la lista in base a:
- Urgenza della situazione
- Impatto potenziale su entrambe le parti
- Considerazioni di sicurezza
- Circostanze attuali
Nei casi in cui il contatto diretto non sia possibile o consigliabile, puoi considerare modalità alternative per fare ammenda:
- Scrivere lettere senza inviarle
- Fare riparazioni indirette attraverso il servizio alla comunità
- Canalizzare l’energia nell’aiutare altri in recupero
- Contribuire a cause che beneficiano coloro che hai danneggiato
Ricorda di dare priorità alla tua sicurezza e sobrietà durante questo processo. Alcune relazioni potrebbero richiedere mediazione professionale, mentre altre potrebbero aver bisogno di tempo prima che qualsiasi contatto sia appropriato.
Preparazione emotiva durante l’Ottavo Passo
L’Ottavo Passo può scatenare intense reazioni emotive mentre affronti comportamenti passati e il loro impatto sugli altri. Queste emozioni potrebbero includere:
- Vergogna e sensi di colpa per le azioni passate
- Paura del rifiuto o del confronto (un sentimento comune in questo passo)
- Ansia per i possibili esiti
- Rabbia verso te stesso o gli altri
- Dolore per le relazioni danneggiate
Riconoscere questi sentimenti come parti naturali del processo di recupero aiuta a normalizzare la tua esperienza. Il tuo benessere emotivo richiede una gestione attiva durante questa fase impegnativa.
Costruire un sistema di supporto solido
Avere un forte sostegno è essenziale durante l’Ottavo Passo. Il contatto regolare con queste figure aiuta a mantenere stabilità emotiva:
- Il tuo sponsor degli AA, che ti guida nei momenti difficili
- Counselor o terapisti fidati, che offrono prospettive professionali
- Altri membri degli AA con esperienze simili
- Amici stretti o familiari che comprendono il tuo percorso di recupero
Quando emergono emozioni negative o voglie, queste strategie pratiche possono aiutare:
- Pratica la meditazione per restare centrato
- Tieni un diario di recupero per elaborare sentimenti complessi
- Fai esercizio fisico per scaricare la tensione emotiva
- Partecipa a riunioni aggiuntive degli AA per maggiore sostegno
- Usa esercizi di respirazione nei momenti di stress
- Chiama il tuo sponsor prima di prendere decisioni impulsive
Ricorda che provare emozioni intense non è segno di debolezza, ma dimostra che ti stai impegnando attivamente nel tuo recupero.
Guarire le relazioni attraverso le riparazioni
Fare ammenda crea percorsi per ricostruire la fiducia e riparare relazioni danneggiate. Quando ti assumi la responsabilità delle tue azioni passate, dimostri impegno verso il cambiamento e la crescita personale. Questo processo permette a entrambe le parti di andare avanti con rinnovata comprensione e rispetto.
Costruire fiducia attraverso una comunicazione onesta
- Riconosci i comportamenti specifici che hanno causato danno
- Condividi il tuo percorso di recupero e l’impegno a cambiare
- Ascolta attivamente le esperienze e i sentimenti degli altri
- Accetta la responsabilità senza reazioni difensive
L’impatto dell’uso di sostanze spesso crea onde d’urto nelle reti sociali, influenzando dinamiche familiari, amicizie e relazioni professionali. Parlarne apertamente aiuta entrambe le parti a comprendere il quadro completo e a creare spazio per la guarigione.
Creare un dialogo significativo
- Scegli momenti e contesti appropriati per le conversazioni
- Esprimi rimorso genuino senza aspettative
- Rispetta i confini stabiliti dagli altri
- Lascia tempo per l’elaborazione e la riflessione
La comunicazione aperta è la base per ricostruire le relazioni. Alcune persone potrebbero aver bisogno di tempo prima di accettare le tue riparazioni, mentre altre potrebbero essere pronte a impegnarsi subito. Questa variabilità è naturale e merita rispetto.
Principi spirituali nell’Ottavo Passo
L’Ottavo Passo non riguarda solo fare una lista di persone danneggiate, ma ha anche un profondo significato spirituale. Questo passo ci incoraggia a crescere spiritualmente attraverso la responsabilità e la compassione.
Il perdono di sé come punto di partenza
Il viaggio spirituale inizia con il perdono di sé. Riconoscendo le nostre azioni passate senza giudizio, creiamo spazio per guarire dentro di noi e nelle nostre relazioni.
Crescita attraverso la responsabilità
La pratica della responsabilità riflette la crescita spirituale tramite:
- Consapevolezza del nostro impatto sugli altri
- Accettazione delle responsabilità senza scuse
- Disponibilità ad affrontare verità scomode
- Impegno verso la trasformazione personale
La compassione come risultato
La compassione emerge naturalmente da questo lavoro spirituale, sviluppando:
- Comprensione per le nostre lotte
- Empatia verso chi abbiamo ferito
- Pazienza con il processo di guarigione
- Grazia nel gestire emozioni difficili
Errori comuni sull’Ottavo Passo
Alcuni equivoci possono creare ansia e resistenza. Ecco alcuni miti da sfatare:
Mito #1: Fare ammenda significa chiedere perdono
No, si tratta di assumersi la responsabilità, non di cercare assoluzione.
Mito #2: Tutte le riparazioni devono essere fatte subito
L’Ottavo Passo riguarda la disponibilità a riparare, non l’azione immediata.
Mito #3: Le riparazioni sono solo un “mi dispiace”
Le vere riparazioni includono:
- Riconoscere azioni specifiche
- Comprendere l’impatto sugli altri
- Cambiare comportamento concretamente
Mito #4: Devi riparare con tutti contemporaneamente
Alcune riparazioni potrebbero non essere mai appropriate o sicure. Lo sponsor aiuta a valutare tempi e modalità.
Mito #5: Le riparazioni garantiscono la riconciliazione
L’obiettivo è la tua crescita personale, non il risultato nelle relazioni.
Il Grande Libro ricorda che questo processo è un’opportunità per liberarsi dal passato e costruire relazioni autentiche. Come scritto a pagina XX: “La volontà di riparare è il primo passo verso la libertà interiore”.
Prenditi il tempo necessario: una lista ponderata e un cuore sincero preparano il terreno per riparazioni significative nel Nono Passo.
L’allegato seguente è un modulo riepilogativo che ti aiuterà a organizzare la tua lista dell’Ottavo Passo. Presta attenzione a ciascuna delle intestazioni:
Passiamo ora al Nono Passo.
Nono Passo. Abbiamo fatto direttamente ammenda a tali persone, ovunque possibile, tranne quando farlo avrebbe danneggiato loro o altri.
Nel quarto paragrafo a pagina 76, il Grande Libro ci offre alcune indicazioni su come avvicinarci a coloro a cui dobbiamo riparazione. Pagina 76, quarto paragrafo:
“Probabilmente abbiamo ancora qualche esitazione. Mentre esaminiamo la lista di conoscenti e amici che abbiamo ferito, potremmo sentirci insicuri (cioè privi di fiducia) all’idea di avvicinarci ad alcuni di loro su una base spirituale. Cerchiamo di rassicurarci. Con alcune persone non è necessario, e forse non dovremmo, enfatizzare l’aspetto spirituale al primo approccio. Potremmo pregiudicarle. In questo momento stiamo cercando di mettere in ordine le nostre vite. Ma questo NON è un fine in sé. Il NOSTRO VERO SCOPO è prepararci a essere di massimo servizio a Dio e alle persone intorno a noi.”
Nell’ultima frase di questo paragrafo, il Grande Libro dichiara chiaramente il nostro scopo nella vita. Ci dice perché siamo qui: per servire Dio e le persone intorno a noi.
Nel Settimo Passo si dice: “Prego affinché Tu ora mi tolga ogni singolo difetto di carattere che si frappone alla mia utilità verso di Te e verso i miei simili.” Ora, nel Nono Passo, si afferma: “In questo momento stiamo cercando di mettere in ordine le nostre vite. MA QUESTO NON È UN FINE IN SÉ. Il NOSTRO VERO SCOPO è prepararci a essere di MASSIMO servizio a Dio e alle persone intorno a noi.” Quindi, fare ammende è parte del modo in cui Dio realizza ciò per cui abbiamo pregato nel Settimo Passo!
Il libro continua chiedendoci di dimostrare agli altri, con le azioni più che con le parole, che siamo cambiati. Agire è più importante che parlare. A partire dalla quarta riga di pagina 77, il libro afferma:
“Raramente è SAGGIO avvicinare una persona che ancora soffre per un torto da noi subìto e annunciarle che ci siamo convertiti alla religione. Nel pugilato, questa si chiamerebbe “offrire il mento”. Perché esporci al rischio di essere etichettati come fanatici o noiosi predicatori? Potremmo pregiudicare un’opportunità futura di condividere un messaggio benefico. Ma la nostra controparte sarà SICURAMENTE colpita da un sincero desiderio di rimediare al torto. (Quindi, ribadisce che siamo lì per riparare al torto, NON per sistemare la relazione. Il libro prosegue.) Sarà MOLTO più interessato a una dimostrazione di buona volontà che ai nostri discorsi sulle scoperte spirituali.
Ovviamente non usiamo questo come scusa per evitare il tema di Dio. Quando può servire a uno scopo utile, siamo disposti a esprimere le nostre convinzioni con tatto e buon senso.”
Una delle riparazioni più difficili da fare è verso qualcuno che davvero non ci piace. Ma, che ci piaccia o no, DOBBIAMO procedere. Il testo continua:
“Sorgerà la questione di come avvicinare la persona che odiavamo (qui si parla di qualcuno nella nostra lista di risentimenti). Potrebbe averci fatto PIÙ male di quanto noi abbiamo fatto a LUI e, anche se abbiamo acquisito un atteggiamento migliore verso di lui, non siamo ancora troppo entusiasti di ammettere le nostre colpe. (Il motivo per cui probabilmente abbiamo un atteggiamento migliore verso i nostri nemici è che, nel Quarto Passo, ci è stato chiesto di perdonare e pregare per coloro che sentivamo ci avessero danneggiato, poiché, COME NOI, sono spiritualmente bloccati quando causano danni. Il libro continua.) Tuttavia, con una persona che non ci piace, prendiamo il toro per le corna. È più difficile andare da un nemico che da un amico, ma scopriamo che è molto più benefico per noi. CI ANDIAMO con uno spirito utile e perdonatore, confessando i NOSTRI precedenti sentimenti ostili ed esprimendo il NOSTRO rammarico.”
Quindi, il libro ci fornisce un atteggiamento importante da avere quando facciamo ammende a qualcuno che non ci piace. Il nostro atteggiamento deve essere utile e perdonatore, e in poche righe dice che il nostro modo di fare deve essere calmo, franco e aperto.
Nel paragrafo successivo, il testo ci dà persino istruzioni su cosa dire e cosa NON dire:
“In NESSUN caso criticiamo questa persona o discutiamo. Le diciamo semplicemente che NON smetteremo di bere finché non avremo fatto il MASSIMO per sistemare il passato. (Questa ultima frase si rivolge direttamente a quelli di voi che inizieranno o hanno iniziato in passato ma hanno perso interesse a metà del processo di riparazione. Se è così, dobbiamo porci una semplice domanda: La mia mancanza di volontà di andare avanti con le riparazioni ha qualcosa a che fare con la possibilità di ricadere nel bere? È una considerazione importante da fare. Il libro continua.) Siamo lì per pulire la NOSTRA parte della strada, consapevoli che NULLA di valido può essere realizzato finché non lo facciamo, SENZA MAI cercare di dirgli cosa LUI dovrebbe fare. NON si discutono I SUOI difetti. Ci atteniamo ai NOSTRI. Se il nostro atteggiamento è calmo, franco e aperto, saremo soddisfatti del risultato.
In NOVE casi su DIECI accade l’inaspettato. A volte la persona che contattiamo ammette le proprie colpe, così faide che duravano da anni si sciolgono in un’ora. RARAMENTE non riusciamo a fare progressi soddisfacenti. I nostri ex nemici a volte lodano ciò che stiamo facendo e ci augurano il meglio. Occasionalmente, offrono persino aiuto. NON dovrebbe importare, però, se qualcuno ci caccia dal suo ufficio. Abbiamo fatto la nostra dimostrazione, fatto la nostra parte. È acqua passata.”
Il Grande Libro spiega cosa fare riguardo ai nostri debiti. Potremmo non gradire il sacrificio richiesto per saldare i nostri conti, ma dobbiamo farlo. Questo processo ci obbliga a affidarci a Dio per la guida, portandoci fuori dalla volontà egoica e nella Volontà di Dio. Sotto la direzione di Dio, scopriamo che è MOLTO più facile fare ammende di quanto avremmo MAI pensato possibile. A metà di pagina 77, il libro afferma:
“La maggior parte degli alcolisti ha debiti. (Naturalmente, è un eufemismo e dovrebbe dire: TUTTI gli alcolisti hanno debiti!) NON evitiamo i nostri creditori. Diciamo loro cosa stiamo cercando di fare, senza nascondere il nostro bere; di solito lo sanno già, che noi lo crediamo o no. NON abbiamo paura di rivelare il nostro alcolismo per timore che possa danneggiarci finanziariamente. Approcciati in questo modo, anche il creditore più spietato a volte ci sorprenderà. Organizzando un piano di pagamento realistico (e vorrei aggiungere che dobbiamo portare a termine questo piano), facciamo sapere a queste persone che ci dispiace. Il nostro bere ci ha resi lenti nel pagare. (Ora, ecco un avvertimento.) Dobbiamo PERDERE la paura dei creditori NON IMPORTA FINO A CHE PUNTO DOBBIAMO SPINGERCI, perché rischiamo di bere SE abbiamo paura di affrontarli.”
Il paragrafo successivo tratta i reati penali:
“Forse abbiamo commesso un reato che potrebbe mandarci in galera se fosse noto alle autorità. Potremmo essere in deficit nei nostri conti e incapaci di rimediare. Lo abbiamo già ammesso in confidenza a un’altra persona, ma siamo sicuri che saremmo imprigionati o perderemmo il lavoro se si sapesse. Forse è solo un piccolo illecito, come gonfiare il conto spese. Molti di noi l’hanno fatto. Forse siamo divorziati e ci siamo risposati, ma non abbiamo mantenuto gli alimenti alla prima moglie. Lei è indignata e ha emesso un mandato di arresto per noi. Anche questa è una forma comune di problema.”
Poi il libro ci istruisce ancora una volta a chiedere la guida di Dio. Questo affidamento a Dio è ESSENZIALE se vogliamo superare le paure che ci hanno separato dal nostro vero sé, dal nostro Creatore e dagli altri. Il libro continua:
“Sebbene queste riparazioni (o ammende) assumano innumerevoli forme, ci sono alcuni principi generali che troviamo utili. Ricordando a noi stessi che abbiamo deciso di proseguire a QUALSIASI costo per trovare un’esperienza spirituale (che ovviamente è la soluzione degli AA all’alcolismo), (ora ecco una piccola preghiera) chiediamo di ricevere forza e direzione per fare la cosa giusta, NON IMPORTA QUALI possano essere le conseguenze personali. Potremmo perdere la nostra posizione o reputazione o affrontare il carcere, ma siamo disposti. Dobbiamo esserlo. NON dobbiamo tirarci indietro davanti a NULLA.”
Segue un esempio su come procedere quando ALTRE persone potrebbero essere coinvolte. Qui è necessaria ESTREMA cautela:
“Di solito, però, sono coinvolte altre persone. (Ecco un avvertimento) Perciò, non dobbiamo essere il martire frettoloso e sciocco che sacrificherebbe inutilmente gli altri per salvarsi dalla fossa alcolica. Un uomo che conosciamo si era risposato. A causa del risentimento e dell’alcol, non aveva pagato gli alimenti alla prima moglie. Lei era furiosa. Andò in tribunale e ottenne un ordine di arresto. Lui aveva iniziato il nostro modo di vivere, aveva ottenuto un lavoro e stava riemergendo. Sarebbe stato un gesto eroico impressionante se si fosse presentato al giudice dicendo: ‘Eccomi qui’.
“Pensavamo che dovesse essere disposto a farlo se necessario, ma se fosse finito in prigione non avrebbe potuto provvedere a nessuna delle due famiglie. Gli suggerimmo di scrivere alla prima moglie, ammettendo i suoi torti e chiedendo perdono. Lo fece e inviò anche una piccola somma di denaro. Le disse cosa avrebbe cercato di fare in futuro. Disse che era perfettamente disposto ad andare in prigione se lei avesse insistito. Naturalmente lei non lo fece, e l’intera situazione si è risolta da tempo.”
Il Grande Libro suggerisce di chiedere aiuto ad altri prima di fare alcune delle nostre riparazioni più difficili. Abbiamo bisogno di una guida, preferibilmente da qualcuno che comprende e ha vissuto il processo di inventario e riparazione. DOBBIAMO assicurarci di non causare ulteriori danni agli altri mentre ripuliamo la NOSTRA parte della strada. All’inizio di pagina 80, notate le indicazioni su cosa fare e prestate attenzione ai cinque punti specifici che il libro ora elenca:
“Prima di intraprendere azioni drastiche che potrebbero coinvolgere altre persone, (1) otteniamo il loro consenso. Se abbiamo ottenuto il permesso, (2) ci consultiamo con altri, (3) chiediamo a Dio di aiutarci e (4) se il passo drastico è indicato, (5) NON dobbiamo tirarci indietro.”
Quindi dice che dobbiamo (1) chiedere alle persone che saranno coinvolte (come un socio in affari o la nostra famiglia) se per loro va bene che facciamo questa ammenda, (2) parlare con il nostro gruppo di supporto e con altri che potrebbero aver fatto un’ammenda simile, (3) pregare per chiedere a Dio di aiutarci a decidere cosa fare, e (4) se l’ammenda sembra ancora la cosa giusta da fare, allora (5) NON dobbiamo esitare a rimediare al torto.
Segue la storia di un uomo che ha usato questa formula prima di procedere con le ammende:
“Questo ci ricorda la storia di uno dei nostri amici. Mentre beveva, accettò una somma di denaro da un rivale in affari che odiava profondamente, senza dargli alcuna ricevuta. Successivamente negò di aver ricevuto il denaro e usò l’incidente per screditare l’uomo. Così usò il proprio torto come mezzo per distruggere la reputazione di un altro. Di fatto, il suo rivale fu rovinato.
Sentiva di aver commesso un torto che non poteva assolutamente riparare. Se avesse riaperto quella vecchia questione, temeva che avrebbe distrutto la reputazione del suo socio, disonorato la sua famiglia e privato lui stesso dei mezzi di sostentamento. Che diritto aveva di coinvolgere coloro che dipendevano da lui? Come poteva mai fare una dichiarazione pubblica che scagionasse il suo rivale?
Dopo essersi consultato con la moglie e il socio, concluse che era meglio correre quei rischi piuttosto che presentarsi al suo Creatore colpevole di una calunnia così rovinosa. (Questa riga è importante.) Vide che DOVEVA affidare l’esito a Dio, altrimenti avrebbe presto ricominciato a bere, e tutto sarebbe comunque andato perduto. Andò in chiesa per la prima volta dopo molti anni. Dopo il sermone, si alzò con calma e fece una spiegazione. Il suo gesto ottenne un’ampia approvazione, e oggi è uno dei cittadini più fidati della sua città. Tutto questo accadde anni fa.”
La pagina successiva tratta problemi domestici come relazioni extraconiugali. A partire dalla seconda riga dal fondo di pagina 80, troviamo:
“È probabile che abbiamo problemi domestici. Forse siamo coinvolti con donne in un modo che non vorremmo fosse reso pubblico. Dubitiamo che, sotto questo aspetto, gli alcolisti siano fondamentalmente molto peggiori degli altri. Ma il bere complica le relazioni sessuali in casa. Dopo alcuni anni con un alcolista, una moglie si logora, diventa risentita e poco comunicativa. Come potrebbe essere altrimenti? Il marito inizia a sentirsi solo, a commiserarsi. Comincia a cercare qualcosa oltre al liquido nei locali notturni o simili. Forse sta vivendo una relazione segreta ed eccitante con “la ragazza che lo capisce”. In tutta onestà, dobbiamo dire che lei potrebbe capire, ma cosa faremo con una cosa del genere? Un uomo così coinvolto spesso si sente molto in colpa, specialmente se è sposato con una donna leale e coraggiosa che ha letteralmente attraversato l’inferno per lui.”
Qualunque sia la situazione, di solito DOBBIAMO fare qualcosa al riguardo. Se siamo sicuri che nostra moglie non sappia, dovremmo dirglielo? Non sempre, pensiamo. Se lei sa in linea generale che siamo stati sregolati, dovremmo entrare nei dettagli? Senza dubbio dovremmo ammettere la nostra colpa. Potrebbe insistere per conoscere tutti i particolari. Vorrà sapere CHI è la donna e DOVE si trova. Sentiamo di doverle dire che NON abbiamo il diritto di coinvolgere un’altra persona. Ci dispiace per ciò che abbiamo fatto e, se Dio vuole, non si ripeterà. PIÙ di questo NON possiamo fare; NON abbiamo il diritto di andare oltre. Sebbene possano esserci eccezioni giustificabili, e anche se non vogliamo stabilire alcuna regola, abbiamo spesso trovato questa la strada migliore da seguire.
Il nostro progetto di vita non è una strada a senso unico. Vale tanto per la moglie quanto per il marito. Se noi possiamo dimenticare, anche lei può farlo. È MEGLIO, tuttavia, che non si nomini inutilmente una persona su cui lei possa sfogare la gelosia.”
Nel primo paragrafo a pagina 82, ci viene nuovamente detto di chiedere la guida di Dio mentre rimediamo ai nostri errori passati:
“Forse ci sono alcuni casi in cui è richiesta la massima sincerità. Nessun estraneo può valutare una situazione così intima. Può darsi che entrambi decidano che la via del buon senso e della gentilezza amorevole è lasciare il passato nel passato. Ciascuno può pregare al riguardo, tenendo a mente soprattutto la felicità dell’altro. Teniamo SEMPRE presente che abbiamo a che fare con l’emozione umana più terribile: la gelosia. Una buona strategia può decidere di affrontare il problema di fianco piuttosto che rischiare un combattimento faccia a faccia.”
Questo è un esempio di come dobbiamo essere discreti e premurosi verso gli altri mentre facciamo le nostre riparazioni. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile: deve solo essere fatto. Ricorda di usare SEMPRE il tuo Potere Superiore come tua GUIDA costante. Seguendo la sua direzione, anche le situazioni più difficili possono avere un esito positivo.
Nei paragrafi successivi, gli autori del Grande Libro affermano con enfasi che smettere di bere è SOLO un INIZIO. DOBBIAMO intraprendere ulteriori azioni se vogliamo guarire dall’alcolismo:
*”Se NON abbiamo tali complicazioni (la complicazione di cui parlano qui è il sesso al di fuori di una relazione. Il libro continua), c’è MOLTO che dovremmo fare a casa. A volte sentiamo un alcolista dire che l’unica cosa che deve fare è restare sobrio. Certamente deve restare sobrio, perché non ci sarà una casa se non lo fa. Ma è ancora MOLTO lontano dal fare ammenda alla moglie o ai genitori che per anni ha trattato in modo così scandaloso. La pazienza che madri e mogli hanno avuto con gli alcolisti va oltre ogni comprensione. Se non fosse stato così, molti di noi oggi non avrebbero una casa, forse sarebbero morti.
L’alcolista è come un tornado che si abbatte sulle vite degli altri. (Che analogia perfetta.) I cuori sono spezzati. Le dolci relazioni sono morte. Gli affetti sono stati sradicati. Abitudini egoiste e sconsiderate hanno tenuto la casa nel caos. Riteniamo che un uomo sia INCONSAPEVOLE quando dice che la sobrietà è sufficiente. È come il contadino che uscì dalla suo rifugio antitempesta e trovò la casa distrutta. A sua moglie disse: ‘Non vedo niente di strano qui, moglie. Non è grandioso che il vento abbia smesso di soffiare?”
Quindi, semplicemente non bere NON è sufficiente. Il Grande Libro lo rende MOLTO chiaro. La ricostruzione che dovrà avvenire nella maggior parte delle case può a volte sembrare difficile. Ma, ancora una volta, ci affidiamo intensamente alla preghiera e alla guida del nostro Potere Superiore, dello sponsor e del gruppo di supporto. In cima a pagina 83, il nostro testo afferma:
*”Sì, ci aspetta un lungo periodo di ricostruzione. DOBBIAMO prendere l’iniziativa. Un mormorio pentito che siamo dispiaciuti NON basterà affatto. Dovremmo sederci con la famiglia e analizzare francamente il passato come ora lo vediamo, facendo MOLTA attenzione a NON criticare LORO. I LORO difetti possono essere evidenti, ma è probabile che le NOSTRE azioni ne siano in parte responsabili. Quindi ripuliamo la casa con la famiglia, (ora ecco una preghiera del Nono Passo) chiedendo ogni mattina in meditazione che il nostro Creatore ci mostri la via della pazienza, della tolleranza, della gentilezza e dell’amore.
La vita spirituale NON è una teoria. DOBBIAMO VIVERLA (Ancora una volta, il libro sta dicendo che il nostro programma deve essere più di un’idea mentale. DEVE essere un modo di vivere positivo, motivante e in crescita. Il libro continua). A meno che la famiglia non esprima il desiderio di vivere secondo principi spirituali, pensiamo che NON dovremmo insistere. NON dovremmo parlare incessantemente con loro di questioni spirituali. Cambieranno col tempo. Il nostro COMPORTAMENTO li convincerà PIÙ delle nostre parole. (Una delle citazioni più popolari del Dr. Bob è: “‘”Porta il messaggio, e se proprio devi, usa le parole.” Agire è molto più importante che semplicemente parlare. Il libro continua.) Dobbiamo ricordare che dieci o vent’anni di ubriachezza renderebbero scettico chiunque.”
Qui ci viene detto che, per ottenere il cambiamento psichico vitale, DOBBIAMO VIVERE il programma degli AA. Quindi, non ci limitiamo a FARE i Dodici Passi. Pratichiamo questi principi su base QUOTIDIANA. I primi nove Passi, ovvero i 3/4 del programma, riguardano fondamentalmente il passato. La prossima settimana vi forniremo le informazioni sullo stile di vita degli AA, o sul percorso di crescita spirituale degli AA un giorno alla volta, attraverso il processo del Decimo, Undicesimo e Dodicesimo Passo.
Il paragrafo successivo a pagina 83 ci dà indicazioni su cosa fare se non possiamo fare le riparazioni a qualcuno di persona. Notate che l’hanno lasciato per ultimo:
“Potrebbero esserci alcuni torti che non potremo mai riparare completamente. Non ci preoccupiamo di loro SE possiamo DIRCI ONESTAMENTE che li ripareremmo SE potessimo. Alcune persone non possono essere viste di persona – inviamo loro una lettera sincera. E in alcuni casi potrebbe esserci una valida ragione per rimandare. Ma NON ritardiamo SE può essere evitato. Dobbiamo essere ragionevoli, discreti, premurosi e umili senza essere servili (cioè sottomessi) o duri. Come persone di Dio, stiamo in piedi; non strisciamo davanti a nessuno.”
Si noti che quest’ultimo paragrafo menziona la scrittura di una lettera sincera alle persone che non possiamo incontrare. Questo include anche SE la persona che abbiamo danneggiato o odiato è deceduta. Una lettera scritta e letta a un ascoltatore sostitutivo può portare grande sollievo e liberazione da sensi di colpa e rimorsi che pensavamo di non poter mai eliminare.
Il Grande Libro conclude il Nono Passo con un altro elenco di risultati. A partire dal fondo di pagina 83, ci dice esattamente cosa accadrà una volta che inizieremo a ripulire le macerie del nostro passato. Descrive questi risultati come promesse. Il Grande Libro è pieno di promesse. Queste sono solo alcune di esse:
*”Se siamo scrupolosi (cioè attenti) in QUESTA fase (quella delle ammende) del nostro sviluppo, rimarremo STUPITI prima di essere a metà strada. Conosceremo una NUOVA libertà e una NUOVA felicità. Non rimpiangeremo il passato né desidereremo chiuderne la porta. Comprenderemo la parola serenità e conosceremo la pace (per comprendere la serenità e conoscere la pace, dobbiamo viverle). Non importa quanto in basso siamo andati, vedremo come la nostra esperienza può aiutare gli altri. Quella sensazione di inutilità e autocommiserazione scomparirà. Perderemo interesse per le cose egoistiche e lo acquisteremo nei confronti degli altri. L’egoismo scivolerà via. Il NOSTRO intero atteggiamento e prospettiva sulla vita cambieranno. La paura delle persone e dell’insicurezza economica ci lascerà. Sapremo intuitivamente come gestire situazioni che prima ci confondevano. Ci renderemo improvvisamente conto che Dio sta facendo per noi ciò che noi non potevamo fare per noi stessi.
Queste sono promesse esagerate? Non pensiamo. Si stanno realizzando tra noi – a volte rapidamente (come in un’esperienza spirituale), a volte lentamente (come in un risveglio spirituale). Si realizzeranno SEMPRE SE lavoriamo per loro.”
Che messaggio di speranza! È quasi incredibile che tutti questi meravigliosi eventi accadranno SE facciamo le nostre riparazioni a coloro che abbiamo danneggiato. Ma accadranno – questa è una garanzia.
Per favore, aprite pagina 155. Vorremmo darvi un esempio di qualcuno che non riusciva a rimanere sobrio finché non divenne disposto a completare tutte le sue ammende. Quest’uomo è il cofondatore di Akron, il Dr. Bob. Il Dr. Bob era coinvolto nella MAGGIOR PARTE della soluzione degli AA per l’alcolismo, ma continuava a bere ogni giorno perché si rifiutava di lavorare con gli altri e di fare ammenda per i danni causati. Dopo aver conosciuto Bill Wilson e aver avuto un’ultima ricaduta, decise finalmente di lavorare l’INTERO programma, invece del SUO programma. Con questa nuova motivazione, completò rapidamente tutte le sue riparazioni e non bevve più. Iniziò anche a lavorare con altri alcolisti al punto che Bill Wilson lo definì “il Principe dei Dodici Passi”. Possiamo leggere del Nono Passo del Dr. Bob nel secondo paragrafo a pagina 155:
“Quando il nostro amico raccontò la sua esperienza, l’uomo concordò che nessuna forza di volontà che potesse esercitare avrebbe potuto fermare il suo bere a lungo. Un’esperienza spirituale, ammise, era ASSOLUTAMENTE NECESSARIA, ma il prezzo sembrava alto sulla base di quanto suggerito. Raccontò come viveva in CONTINUA preoccupazione per coloro che avrebbero potuto scoprire del suo alcolismo. Aveva, ovviamente, la solita ossessione dell’alcolista che pochi sapessero del suo bere. Perché, sosteneva, avrebbe dovuto perdere il resto del suo lavoro, solo per portare ancora più sofferenza alla sua famiglia ammettendo stupidamente la sua situazione a persone da cui traeva il suo sostentamento? Avrebbe fatto qualsiasi cosa, disse, tranne quello.
Tuttavia, incuriosito, invitò il nostro amico a casa sua. Qualche tempo dopo, proprio quando pensava di avere il controllo della sua situazione con l’alcol, si prese una sbornia clamorosa. Per lui, questa fu la sbornia che pose fine a tutte le sbornie. Vide che avrebbe DOVUTO affrontare i suoi problemi con coraggio affinché Dio gli desse padronanza.
Una mattina prese il toro per le corna e si mise a raccontare a quelli che temeva quale fosse stato il suo problema. Con sua grande sorpresa, fu ben accolto e scoprì che molti sapevano del suo bere. Salì in macchina e fece il giro delle persone che aveva ferito. Tremava mentre procedeva, perché questo avrebbe potuto significare la rovina, specialmente per una persona nel suo campo.
A mezzanotte tornò a casa esausto, ma molto felice. Da allora non ha più bevuto. Come vedremo, ora significa molto per la sua comunità, e i principali debiti di trent’anni di forti bevute sono stati riparati in quattro.”
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Come in tante cose, specialmente per noi alcolisti, la nostra Storia è il nostro Bene Più Prezioso! Ognuno di noi è arrivato alla porta di AA con un’intensa e lunga “Storia di Cose Che Non Funzionano”. Oggi, in AA e nella Recupero, la nostra Storia si è arricchita di un’intensa e lunga “Storia di Cose Che FUNZIONANO!” E non rimpiangeremo il passato né vorremo chiuderci la porta alle spalle!
Continua a tornare!
Un giorno alla volta!

