
Il nono Convegno Internazionale di A.A.
Seattle, WA, 1990
di Nancy O.
Questo convegno radunò 48.000 persone da 75 paesi.
Erano presenti il figlio e la figlia del dottor Bob, Bob Smith e Sue Windows, insieme alla moglie Betty.
Come da tradizione, iniziò venerdì sera con la cerimonia delle bandiere. Nell Wing, segretaria di Bill e poi archivista di A.A., scrisse:
“La sala esplose quando le bandiere sovietica, bulgara e rumena furono portate davanti al palco.”
Nell racconta poco dell’evento (e non ho altre fonti), ma condivide un aneddoto personale:
“Fu anche un mio ritorno alle origini. Nel 1944-46 stazionai a Seattle nel corpo femminile della Guardia Costiera (SPARS). Nel seminterrato dell’Olympic Hotel (oggi Four Seasons) c’era un bar che chiamavamo ‘la fossa dei serpenti’, dove noi e i militari bevevamo fuori servizio. Una notte, dopo una sbornia, finii in punizione agli arresti nella mia stanza (la prigione era piena). Ora, 44 anni dopo, ricevetti a Seattle la decimilionesima copia del Grande Libro. Nessuna parola può esprimere la mia gratitudine per questa comunità e i suoi membri.”
Questo spiega perché Nell Wing, non alcolista, si sentisse così legata ad A.A.
Fonte:
“Grateful to Have Been There” di Nell Wing
Ricordi di Barefoot:
Il ricordo più vivido dell’incontro inaugurale al King Dome resta la cerimonia delle bandiere. Quando le bandiere di Lituania, Estonia e Letvia sfilavano lungo la navata, mi inginocchiai colmo di gratitudine. Rivivevo l’orrore dipinto sui volti della mia famiglia e dei vicini nel 1939, quando quei tre paesi caddero all’alba della Seconda Guerra Mondiale. Tanti nostri concittadini provenivano da quelle terre.
Tra workshop e meeting maratona, dormivo a intervalli negli angoli delle hall o su qualsiasi sedia libera. Cantavamo canzoni d’altri tempi attorno al piano dell’hotel tutta la notte, in centinaia di membri, molti di talento straordinario. Uno suonò il piano per sei ore di fila, finché non ne poté più e crollò su un divano nella lobby.
Sebbene i partecipanti registrati fossero circa 48.000, sono certo che almeno altri 5.000 sobri e felici ex-bevitori – non registrati – affollassero gli incontri aperti e girassero per le strade di Seattle. Mentre ero fuori dall’hotel a godermi il sole con una sigaretta, osservando quella marea umana, due poliziotti in servizio si avvicinarono. Chiesi loro cosa ne pensassero di tutto questo. Uno rispose: “Quando avete cominciato ad arrivare, abbiamo schierato il 150% del nostro organico. Non sapevamo cosa aspettarci con così tanti bevitori in città. Ora, dopo 24 ore, siamo tornati al 75%. Voi di A.A. vi state occupando di tutti i nostri problemi con gli ubriachi – li accudite, li portate ai vostri incontri, aiutate a dirigere il traffico… Rendete il nostro lavoro più facile… Vi adoriamo! La situazione è tranquilla e pacifica come non mai!”
Più tardi, mi trovavo in una piazza vicino alla Space Needle, osservando quella folla di ex-ubriaconi che si incrociavano, riconoscendo vecchi amici e facendone di nuovi, tutti immersi in quella gioia collettiva, quando all’improvviso una voce gridò: “Ehi, Barefoot!!!”. Mi voltai e vidi un tipo farsi largo tra la gente correndomi incontro. Quel volto mi era familiare, ma non riuscivo a collocarlo. Ci abbracciammo come vecchi compagni, scambiammo i soliti “Come va?” e quattro chiacchiere… Alla fine, facendomi coraggio, ammisi: “Scusa, ma non riesco a ricordare dove ci siamo conosciuti. E il tuo nome mi sfugge…”
Lui mi disse il suo nome e aggiunse: “Ci siamo visti solo una volta, a Tokyo nel 1982. Ero il nuovo arrivato all’incontro. Ero in Giappone per lavoro, dalla Nuova Zelanda. Dopo due giorni a bere nel quartiere di Ginza, toccai il fondo e riuscii a raggiungere il mio primo incontro di A.A. Quando finì, tu e un altro veterano mi portaste in un bar americano e parlammo per ore. Da allora sono sobrio. Grazie!“
Ricordo bene quell’incontro. Ero a Tokyo per lavoro e cercavo disperatamente una riunione. Passai venti minuti al telefono con l’operatrice e il suo supervisore prima che capissero cosa stessi chiedendo. Anche il tassista faticò a trovare il posto, che in realtà era a due passi dal mio hotel, il Kaio Plaza. Era chiaramente un gruppo fondato da un californiano – il formato era identico a quello del mio gruppo di appartenenza nel sud della California. Mi sentii a casa!
Ritrovarlo fu una gioia immensa, poter condividere la gratitudine, la libertà e le conquiste della sobrietà nel programma di Alcolisti Anonimi! Insieme possiamo fare ciò che mai avremmo saputo fare da soli!!!

Amore e pace,
Barefoot
Indice delle pagine della storia di AA
Come in tante cose, specialmente per noi alcolisti, la nostra Storia è il nostro Bene Più Prezioso! Ognuno di noi è arrivato alla porta di AA con un’intensa e lunga “Storia di Cose Che Non Funzionano”. Oggi, in AA e nella Recupero, la nostra Storia si è arricchita di un’intensa e lunga “Storia di Cose Che FUNZIONANO!” E non rimpiangeremo il passato né vorremo chiuderci la porta alle spalle!
Continua a tornare!
Un giorno alla volta!
