Il sesto Convegno Internazionale di A.A.
Denver, CO, 1975

di Nancy O.

Fu il primo in cui né il dottor Bob né Bill erano presenti. Ma per ricordare a tutti che erano comunque lì nello spirito, il palco del Currigan Hall era decorato con i loro ritratti, separati da una riproduzione di 9 metri del Grande Libro.

Lois, naturalmente, c’era, e attiva come sempre.

Al S., il caro amico di Bill di cui ho scritto nel mio resoconto sul convegno di Toronto del 1965, guidò l’immenso “incontro spirituale” e Lois tenne un discorso commovente.

Nell Wing, la segretaria di Bill, disse che la sua impressione dominante del convegno di Denver fu “folla, folla, folla”. Il GSO aveva previsto 12.000 partecipanti, ma ne arrivarono circa 20.000.

Le sale dei gruppi di lavoro e degli incontri a tema erano “disperatamente intasate”, e durante gli incontri principali la folla traboccava dalla Currigan Hall fino al palazzetto dello sport dall’altra parte della strada, dove i discorsi venivano trasmessi su schermi televisivi a circuito chiuso. Nell ricorda che i vigili del fuoco erano un po’ preoccupati per l’affollamento eccessivo.

Questa volta Nell partecipò non come assistente di Bill, ma come archivista di A.A., lavorando con George G., presidente del Comitato Archivi dei Fiduciari.

Ancora nel 1992, quando uscì il libro di Nell, George continuava a collaborare come consulente per il comitato. Nell era grata per i suoi “contributi all’organizzazione e alla supervisione nei primi giorni degli archivi”, e per la sua amicizia.

Nell e George, benedetti loro, passarono gran parte del tempo a Denver a cercare i primi membri e a registrarne le interviste. Nell la definì “un‘esperienza che scalda il cuore”, e mantenne i contatti con questi veterani per lettera.

Prevedendo l’enorme richiesta di caffè, un “imprenditore” allestì la più grande caffettiera del mondo con distributori su entrambi i lati della balconata della sala del convegno. Nell raccontò che “aveva una capacità di 50.000 tazze al giorno. Il caffè veniva preparato in enormi serbatoi e distribuito attraverso una batteria di rubinetti dove ce lo servivamo dopo aver pagato 25 centesimi a tazza. Funzionava alla perfezione e fu il chiacchiericcio del convegno, ma il caffè in sé… beh, ne ho bevuti di migliori!”

La sessione inaugurale del venerdì sera iniziò con una cerimonia delle bandiere. Quando il nome di ogni paese veniva annunciato dall’altoparlante, i riflettori illuminavano la bandiera corrispondente e, con la musica nazionale (forse l’inno) in sottofondo, questa veniva portata lungo la navata fino al palco.

I membri di A.A. di 29 paesi sfilarono con le loro bandiere. Una volta sul palco, ogni portabandiera si avvicinò al microfono e ripeté il tema del convegno, “Che cominci da me”, nella propria lingua.

L’idea della cerimonia delle bandiere venne a Kleina Jones, direttrice del GSO, e fu un tale successo che divenne una tradizione per i convegni internazionali.

Fonte:
“Grateful To Have Been There” di Nell Wing, 1992.


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